di Richard C. Sarafian, con Barry Newman; Cleavon Little; Dean Jagger; Victoria Medlin
(Stati Uniti, 1971)
Malgrado non poche compiacenze formalistiche, un lato caramelloso nei momenti cosiddetti sentimentali, dei riferimenti chiari nelle intenzioni del racconto a pellicole come ZABRISKIE POINT o EASY RIDER, questa corsa alla morte di un pirata della strada attraverso gli Stati Uniti che, grazie anche all'intervento quasi metafisico di un disc-jockey illuminato assurge a simbolo di libertà e di purezza, non manca di molti pregi.
Montata e musicata in modo tecnicamente inappuntabile (il solo fatto di tener desta l'attenzione di uno spettatore per un'ora e mezza riprendendo la corsa di un'automobile e già di per se stesso notevole) la pellicola ha il pregio di inserirsi magnificamente nel paesaggio (come le due già citate, dall'altra parte). E se sa la parte fondamentale che questo ha nel racconto cinematografico. Sarafian sfrutta abilmente le linee orizzontali e gli spazzi leggendari del suo paese per dimensionare, amplificare assai bene la corsa del suo uomo verso il proprio desiderio di assoluto. Non un capolavoro ma nemmeno un semplice divertissement come si poteva supporre.